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giovedì 26 dicembre 2013

Babbo natale, ci sei?


Lettera aperta rivolta al capo del polo nord, sperando di riuscire a convincerlo della bontà delle mie azioni.

Caro Babbo Natale,

io non lo so se esisti, ma se davvero ci sei batti un colpo, di spugna però. Perché ci sono un paio di persone e cose che vorrei che tu facessi, come dire, svanire. 
Potresti per esempio, far sparire dal mondo tutta la cattiveria? Potresti far finire le guerre, sia quelle fatte con le bombe che quelle a colpi di parole? Potresti regalare dei sorrisi a chi non si è comportato bene quest’anno, anziché riempir la loro calza di carbone? E ancora, potresti, solo per dimostrarmi che esisti e che sei magico, mettere un po’ di Papa Francesco in ogni capo di stato? Già che sei lì potresti anche zittire tutti quelli che fanno della rabbia, dello stress e del dolore la base dei loro ragionamenti politici e civili? Potresti far venire l’influenza intestinale a gente come Putin, Erdoğan, Berlusconi ed altri, che poi ti svelerò in segreto?   Ed invece far tornare alcuni, senza influenza si intende, al loro posto precedente, tipo Zapatero in Spagna?

martedì 17 dicembre 2013

Forconi e primavere, un paragone azzardato


Talvolta ci si spinge troppo in là con i paragoni, solo per fare notizia e scalpore. Ma davvero la rabbia può accomunare le proteste delle due sponde del mediterraneo o di altre aree geografiche?

mercoledì 11 dicembre 2013

La crisi non giustifica i mezzi


La crisi ed i problemi economici in generale, non possono giustificare le azioni eversive, squadriste e violente di questi giorni. La crisi non può giustificare le intimidazioni, il lancio di pietre, gli insulti e il controllo, senza alcuna autorità, dei punti strategici della città. Per quanto il momento sia difficile, complesso e, apparentemente, senza via d'uscita non si può permettere a bande di persone non identificate di girare indisturbati per le città chiedendo ed obbligando chi non protesta ad unirsi alla sommossa.

domenica 8 dicembre 2013

Due euro per le primarie

Si sono da poco concluse le primarie del Partito Democratico. I numeri ufficiali devono ancora essere resi noti, ma io non ho voglia di scardinare risultati, elencare dati, percentuali o exit poll, nel debole tentativo di proporre l'ennesima noiosa analisi politica. No, non mi interessa. Ci sono però due fatti, o meglio dire, comportamenti che non ho molto apprezzato, ma che hanno caratterizzato la giornata.

lunedì 2 dicembre 2013

Un'umile rivoluzione (mancata)

E' il 1 dicembre del 1955 ed una sarta afroamericana di Montgomery (Alabama), si rifiuta di cedere il posto sull'autobus ad un uomo bianco. Si chiama Rosa Parks e nonostante le insistenze dell'autista, non ha alcuna intenzione di alzarsi dal suo posto. Si rifiuta di rispettare il regolamento, che fa differenza tra bianchi e neri e che a quest'ultimi riserva solo gli ultimi "spazi" in fondo al pullman. Rosa si ribella e seppur inconsciamente, apre una breccia, che diventerà poi un'enorme crepa, nello spesso muro del Jim Crow System. Il suo gesto ricco di semplicità ed umiltà, è così forte da scatenare un putiferio e far scattare il boicottaggio dei pullman di Montgomery.